Risalgono all’epoca golasecchiana, tra il quinto e il sesto secolo avanti Cristo i reperti della
necropoli scoperta a Gattinara, tra Madonna di Rado e l’area di san Sebastiano. Si ipotizza la presenza di circa 240 tombe di epoca golasecchiana (V e metà del IV secolo avanti Cristo).
Gattinara avrebbe così uno dei siti più imponenti di questa cultura, fornendo una nuova chiave di lettura per la civiltà che tra il IX e il IV secolo avanti Cristo fiorì tra Lombardia e Piemonte, nella regione del Lago Maggiore e quella comasca.
Gli scavi sono stati avviati nel 2016 dalla Soprintendenza grazie al sostegno di Snam Rete Gas: sono stati infatti i lavori per la costruzione del metanodotto tra Vercelli e Romagnano che hanno permesso la scoperta dell’estesa e sconosciuta necropoli.
Ora le operazioni proseguono, interessando un’area molto vasta e vi sono ancora moltissimi oggetti in fase di studio. L’area della necropoli occupa parte della zona dove intorno all’anno 1000, 1100 dopo Cristo, prima della fondazione di Gattinara, nel 1242 come Brogo franco, sorgeva il Castrum Radi, uno dei villaggi poi confluiti nel centro più grande. I resti murari che affiorano dal terreno risalgono a quest’epoca.